Dal 7 al 10 marzo prossimo il Vescovo viene nella nostra zona pastorale per la visita canonica. Si tratta di uno degli obblighi che un vescovo ha nei confronti delle sue parrocchie: visitarle per conoscere la situazione, correggere e incoraggiare il cammino dei fedeli. Dal 1563, quando il Concio di Trento lo stabilì come un obbligo, i vescovi di Bologna non hanno mancato di visitare la loro diocesi. A seconda della stagione storica in cui queste visite si sono compiute le attenzioni dei vescovi sono state differenti, per sostenere e indirizzare le attività più urgenti e più necessarie per la vita della parrocchia. Oggi, la necessità più alta che ci troviamo a vivere è quella che fu indicata da papa Francesco nel suo primo documento Evangelii Gaudium, ovvero la costruzione di una Chiesa in uscita, pronta a prendere l’iniziativa, coinvolgersi, accompagnare, fruttificare e festeggiare ogni passo avanti del Regno di Dio nella nostra terra. Per Bologna questa impronta missionaria porta i connotati delle nuove Zone pastorali, quella comunione di parrocchie che il Vescovo ha promosso per una azione missionaria più efficace: con noi le parrocchie del Corpus Domini e di Nostra Signora della Fiducia. La visita pastorale quindi si svolgerà insieme con loro, per valorizzare le iniziative che stiamo facendo insieme, incoraggiare l’apertura e il dialogo verso questa fetta di mondo, sostenere le azioni di annuncio del Vangelo e di costruzione della comunione ecclesiale che stiamo vivendo. Siamo tutti incoraggiati a partecipare, non solo agli eventi che si svolgeranno nella nostra chiesa, ma anche a quegli altri eventi che, pur dislocati nelle altre chiese, ci riguardano perché sono espressione della nostra unica zona pastorale. Nessuno si trattenga da questo incontro con l’apostolo, che ci con-ferma nella fede e ci unisce a Cri-sto. Qualcuno dalla scuola ricorderà l’Innominato dei Promessi Sposi, che incontrò lui pure il cardinale Borromeo nella visita pastorale del suo paese. Per un uomo! Tutti premurosi, tutti allegri, per vedere un uomo! Che ha quell’uomo, per render tanta gente allegra? Ebbene qualche segni nell’aria, qualche parole… Oh se le avesse per me le parole che possono consolare! se…! Perchè non vado anch’io? Perchè no?… Andrò: che altro farei? Andrò. (Promessi Sposi, cap. 22).