Ventuno anni fa due giovani ragazzi venivano ordinati preti. Oggi sono i parroci di due parrocchie limitrofe, il Corpus Domini e Santa Maria Annunziata di Fossolo. E’ per loro un anniversario importante. La comunità tutta è lieta di festeggiarli. Quando si tratta di festeggiare assieme due persone che si chiamano con lo stesso nome è divertente perché puoi scrivere al singolare e dire quello che vuoi, nel bene e nel male così lasci il dubbio a chi riceve la missiva di interpretare: sta dicendo di me? sono io? in questo caso si potrebbe iniziare con:
Caro don Stefano ( e fino qui non ci sono dubbi), quando canti nella messa potresti cantare più piano altrimenti la nostra voce non si sente? però mentre fai l’omelia un pochino di voce in più non sarebbe male sai comincio ad essere anziano. Si dice che tu consigli la lettura di Avvenire prima di andare a dormire, forse concilia il sonno? Allora perché la mattina non vorresti alzarti mai? Senti don potresti dire all’altro don (ometto Stefano perché tanto si capisce) che una chiesa da pagare è diversa da una chiesa da fare? Infine una cosa te la devo domandare. Sei stato con don Aldo un po’ di tempo come è che non hai imparato a cuocere neanche un uovo e invece, da allora, hai conquistato due taglie?
Caro don Stefano ora però smetto di scherzare e davvero ti voglio ringraziare per l’entusiasmo, la devozione, la pazienza che hai per tutti noi. Ci piace come divulghi con passione e sapienza la Parola. Sei di compagnia, sempre sorridente, cordiale. Ci piacciono i gesti che fai, uno su tutti quando alla fine della celebrazione vieni sul sagrato a salutarci. Ventuno anni sono tanti ma sono anche pochi. Te ne auguriamo molti di più, e se sarà possibile, ancora assieme a noi.
Un abbraccio fraterno da un parrocchiano.