Battesimo del Signore anno B 7/1/2024
«O voi tutti assetati, venite all’acqua»
-Quasi a prolungare la festa di ieri, l’Epifania del Signore, la parola di Dio, che è la nostra stella cometa, ci richiama come i Magi verso Gesù, la fonte d’acqua viva, il pane che sazia ogni vivente.
-Il Battesimo di Gesù è il compimento del tempo di Natale, una nuova epifania di Gesù, che viene rivelato non più solo come il re, ma anche, come suggeriva il dono dell’incenso, il vero Dio, Figlio di Dio, come dice la voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiaci-mento».
-Ma quella di oggi è anche la festa della nostra manifesta-zione di figli di Dio, perché col Battesimo e la professione di fede noi siamo stati generati da Dio. Si tratta di una realtà enorme, incredibile, ma che tendiamo a dimenticare o a minimizzare. Quanti di noi fanno memoria ogni anno del proprio battesimo? Molti non sanno neppure in quale giorno sono stati battezzati!
-In realtà non si tratta di dare maggior valore esteriore ad un rito celebrato tanti anni fa, ma di ricollegarci continuamente a quell’evento attraverso un autentico cammino di fede. Infatti, scrive Giovanni, «chiunque crede che Gesù è il Cristo, è stato generato da Dio». Il Battesimo, come ogni sacramento, rimane un segno sterile se non è collegato alla fede pasquale in Cristo morto e risorto, perché con il Battesimo noi siamo stati immersi nella morte e risurrezione di Gesù. Non si tratta perciò di scimmiottare una festa di “complebattesimo”, ma di fare un serio cammino di fede per vivere come creature nuove, secondo il dono di figli di Dio che abbiamo ricevuto.
-Dice san Giovanni che «chiunque è stato generato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede». Spesso riflettiamo sulla durezza della nostra vita, sulla continua lotta che dobbiamo affrontare contro il male e il peccato, con tante cadute e sofferenze; oggi, facendo memoria del Battesimo, ci viene annunciato che «in tutte queste cose noi siamo più che vincitori, grazie a colui che ci ha amati» (Rm 8,37). Siamo un popolo di vincitori: questo ci dà la forza di combattere ogni giorno per il bene e per la verità; di immergerci come Gesù negli abissi di questo mondo, tra i poveri, al fianco dei sofferenti e delle vittime di ingiustizia; di essere testimoni incrollabili di speranza per coloro che quella speranza l’hanno perduta. La nostra fede vince il mondo: ci rende cioè liberi di fronte alle logiche di questo mondo, pronti a pagare di persona per la nostra testimonianza a Cristo; ci libera dalla mediocrità di una fede senza le opere, che si nutre di parole ma non sa amare i fratelli. Gesù è venuto con acqua e sangue: non solo facendosi battezzare nel Giordano, ma lasciandosi in-chiodare alla croce. Cosa sarebbe il nostro battesimo senza il dono della vita di Gesù? Cosa sarebbe la nostra fede sen-za la testimonianza di una vita donata per Cristo?
-Oggi si conclude il tempo forte del Natale e comincia il tempo liturgico ordinario. Può apparire noioso e faticoso il nostro vivere quotidiano; ma noi abbiamo visto i cieli squarciati, il cielo che ha incontrato la terra. Il Signore ci ha chiamati suoi figli amati. Portiamo dunque nella nostra vita di tutti i giorni la consapevolezza gioiosa di essere dei vincitori, per affrontare ogni giorno la buona battaglia della fede lì dove il Signore ci ha messo e per trasmettere a tutti la speranza e la consolazione che ci vengono dall’incontro con lui.