Da bambino, Signore,
giocavo a caccia al tesoro.
C’erano gli adulti di cui mi fidavo
che piazzavano il tesoro migliore
in posti poco pericolosi.
C’erano degli amici sinceri
che correvano con me
e mi incoraggiavano quand’ero stanco.
C’erano l’allegra spensieratezza,
il gusto della novità,
il coraggio dell’incoscienza.
Poi, da grande, tutto è diventato
terribilmente serio e difficile.
Molti si sono affrettati a vendermi il loro tesoro,
a farmi vergognare di non averlo scelto,
a punirmi per aver selezionato quello sbagliato.
Solo Tu continuavi a giocare,
regalandomi tutto il tempo necessario:
sommessamente ma inesorabilmente
annegavi le paure, smascheravi i doppi fini,
illuminavi la meta.
E finalmente ho scorto il Tuo tesoro:
antico e sempre nuovo,
solido ed immutabile
ma eternamente in movimento.
E ho capito che cercandolo
avrei trovato tutto il resto.
Cosa abbiamo di più prezioso nella vita? Le persone care, la salute, i ricordi, i nostri beni, la stima della gente? Per Gesù non ci sono dubbi: è Dio il tesoro più prezioso e la perla di più alto valore. O meglio, è la realizzazione concreta del suo sogno e della sua volontà,
il vero obiettivo della vita. Per esso il Maestro è disposto a rinunciare a ciò che solitamente gli uomini ritengono importante: una moglie e dei figli, la buona considerazione di tutti,la ricchezza dei beni materiali, il potere e il controllo sugli altri. Anche Salomone compie
una scelta controcorrente. Dio lo invita a chiedergli ciò che desidera come nuovo re, ed egli esclude una vita lunga, la ricchezza o la sconfitta dei propri nemici. Consapevole del suo ruolo in Israele, chiede la capacità di farlo nel migliore dei modi, con saggezza ed intelligenza. Sarà nei secoli l’emblema del giudice giusto che sa distinguere il bene dal male. E noi? In ogni momento della vita dobbiamo fare delle scelte. Più tempo per il lavoro o per la famiglia? Più attenzione a noi stessi o a coloro che amiamo? Badare solo alla propria cerchia di amici o allargarsi a chi non si conosce ancora nella comunità? Sfogarsi e nutrire la propria ira o lasciar perdere e cercare la serenità? Per ciò che riteniamo più prezioso saremmo disposti, come nella parabola, a lasciare tutto per ottenerlo. Scommetteremmo su questo dio la nostra vita. Allora, perché non seguire Gesù, che ha puntato tutto su Dio, il Padre? La sua vicenda ci conferma che egli ci porterebbe dentro alla nostra vera e completa felicità.
Ogni persona cerca la felicità. Nel mondo ci sono, da sempre, venditori di illusioni ingannatrici che oggi hanno strumenti molto sofisticati e metodi allettanti. Salomone ha chiesto a Dio la saggezza e l’ha ricevuta in dono. Il Signore Gesù ci dona gratuitamente il suo Spirito che ci insegna a discernere ciò che ci conduce alla vera felicità.