VI domenica T.P. anno A 14/5/2023
-Il tempo di Pasqua, come sappiamo, ha come cuore la risurrezione di Gesù, che noi celebriamo come in un unico giorno di cinquanta giorni. Ma in questa seconda parte del tempo pasquale vediamo sempre più chiaramente che la risurrezione di Gesù riguarda non lui, ma noi. Se Gesù fosse risorto per se stesso, a noi interesserebbe poco: saremmo contenti per lui, che non è rimasto prigioniero della morte; ma noi continueremmo a vivere in questa prigionia. Ma risorgendo dai morti, Gesù ha dato la vita a noi, che nel Battesimo siamo stati immersi nella sua morte e risurrezione e siamo diventati figli di Dio. Così noi cristiani siamo dei risorti: Gesù ha vinto per noi la morte e ormai non viviamo più per noi stessi, ma per lui. Non apparteniamo più al mondo, anche se continuiamo a vivere nel mondo. Mentre il mondo non può vedere e conoscere Gesù e il suo Spirito Santo, noi possiamo vederlo e conoscerlo, perché viviamo in lui, immersi in lui, come Gesù è immerso nel Padre.
-Questa cosa è misteriosa e forse a volte ce ne stupiamo: ciò che per fede a noi risulta chiaro e ovvio, vediamo che è assolutamente incomprensibile e inaccettabile per il mondo, che ci vede e non capisce: «perché questa persona vive in modo diverso da noi? Perché noi ci preoccupiamo e ci affanniamo per il futuro mentre lui sembra sempre in pace e sereno nonostante le difficoltà e le prove che gli capitano? Perché dedica il suo tempo gratuitamente per gli altri anziché pensare agli affari suoi? Perché si ostina ad amare chi gli fa del male?».
-Il segreto è il dono di Gesù risorto, lo Spirito della verità, che abita in noi. Non abbiamo alcun merito di questo, è pura grazia. Gesù ci ama non perché noi lo amiamo, e neppure pretende che noi lo amiamo in cambio. Però ci dà una condizione per rispondere al suo amore: che osserviamo i suoi comandamenti. Il comandamento di Gesù non è «Amatemi come io ho amato voi», ma «Amatevi come io ho amato voi».
-Riconosco di amare di Gesù, di rispondere al suo amore, non se dico tante preghiere o se partecipo a tante Messe, ma se amo i fratelli come Gesù ama me, cioè fino a dare la vita per loro; se sono sempre pronto a rispondere a chi mi chiede ragione della mia speranza, che è più forte di tutte le prove e del buio di questa vita, tanto da essere disposto a soffrire per il bene.
-Siamo risorti con Gesù: viviamo dunque da risorti! Abbiamo ricevuto il suo Spirito Santo: lasciamoci guidare da lui e non dalla mentalità di questo mondo. Il modo con cui parliamo e ci comportiamo attiri a Gesù e al suo amore le persone che incontriamo e susciti in tutti grande gioia e speranza.