Per comprendere il messaggio delle letture di questa domenica dovremmo incontrare, nel profondo, chi è arrivato a fare ciò che ci è annunciato: un santo che ha bandito dal proprio animo odio e rancore (Levitico); una persona che di fronte a una perdita importante ha abbandonato la sete di vendetta e ha scelto di vivere l’amore, verso gli amici e verso i nemici (Vangelo).
Ci racconterebbe che è stato un processo lento e complesso, spesso passato attraverso le forche caudine della sofferenza e della depressione. Ma ha portato una pace e una capacità di comprensione che valgono ogni momento del lungo percorso. Anzi, il lasciar andare il passato è stato salutare, il passaggio chiave della propria salvezza. Alcuni testimonierebbero l’aiuto della preghiera e della spiritualità: l’esperienza del perdono ricevuto da Dio può dare la forza interiore di perdonare a nostra volta, come ripetiamo nel Padre nostro.
In effetti, è proprio questo il modo di essere di Dio: «fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti». Ama perché è amore, non può sottoporlo a condizioni e contraccambi, non può escludere il dono necessario della libertà. Per questo, pur chiedendoci di puntare all’amore più grande, continuerà a volerci bene quando non porgeremo l’altra guancia come quando saremo noi a schiaffeggiare il nostro prossimo.
Ma continuerà a implorarci, per il nostro bene, di imparare da Lui.
Siamo invitati ad andare oltre la Legge di Mosè e le interpretazioni dei rabbini di Israele.
I cristiani hanno come riferimento morale gli insegnamenti di Gesù, come modello di vita Gesù stesso, come meta, verso cui camminare costantemente, la somiglianza con Dio Padre, che ama tutti, buoni e cattivi.
Lo sai, Signore, che perdonare
è la cosa più difficile
che ci hai chiesto.
Ma è anche il dono più liberante
e più grande che possiamo vivere.
Per questo abbiamo bisogno
della tua forza,
Tu che sei maestro del perdono,
Tu che sei fonte di riconciliazione e di Grazia.
Riempi i nostri vuoti
con la quiete della tua pace,
con la gioia delle cose semplici,
con la meraviglia della tua fantasia,
con la bellezza dei tuoi orizzonti.
Lenisci la sofferenza delle nostre ferite,
sciogli il rancore e il risentimento.
Donaci la sapienza
per scendere nel cuore
di chi ci ha fatto del male,
per sentire il suo tumulto e la sua rabbia,
il dolore che l’ha portato a covare la vendetta
e a farla esplodere in violenza.
Aiutaci a vincere il nostro disagio,
perché col perdono
davanti a Te non si perde mai,
e si guadagna salute,
onore, pace, Vita.