Il manifesto delle beatitudini di Gesù, nel mondo d’oggi rischia di essere paradossale: non augureremmo a nessuno la povertà, il pianto, l’ingiustizia, la persecuzione; e forse neppure la mitezza e la misericordia, giacché sarebbe facile trovare chi si approfitta di lui.
Viceversa, in un momento di sincerità, a tutti capita di sentirsi piccoli e inadeguati, sviliti o emarginati. Ancor di più quando si è pieni di buone intenzioni, ma incompresi o osteggiati.
Proprio lì avremmo bisogno dello sguardo di Gesù davanti alle folle della Galilea. «Uno sguardo capace di infondere una gioia profonda che nessuno potrà mai togliere, di rendere beato chi se ne sente abbracciato» (Ravasi). La conferma accorata e appassionata che nelle difficoltà Dio ci è accanto in modo speciale e intenso:
– sa quanto pesa la sofferenza, conosce la croce, ma ci incoraggia ricordandoci che è temporanea, passeggera;
– ci dona la certezza che non ci sfuggirà la gioia eterna (saremo consolati e saziati, troveremo misericordia, avremo in eredità la terra e vedremo Dio!);
– ci assicura che stiamo costruendo su questa terra il mondo che Lui ha in mente. La giustizia, la purezza, la compassione, la misericordia e il perdono salvano il mondo. Anche quando esso non lo riconosce.
Le beatitudini in fondo anticipano la storia di Gesù. Lui fu semplice e mite, puro e sincero, operatore di pace e di misericordia. Si lasciò toccare dalla sofferenza, e per questo può capirci davvero.
Fammi beato, o Dio.
Insegnami a essere povero in spirito:
nella vita sobria ed essenziale
sia evidente la mia fiducia in te.
Mostrami il valore del pianto:
toccato dalla sofferenza,
abbia comprensione per il disagio altrui.
Educami alla mitezza:
la mansuetudine e l’umiltà
sviliscano superbia e violenza.
Concedimi la fame e la sete della giustizia:
possa comprendere quanto serve
l’equità e l’onestà. Riempimi di misericordia,
attento ai deboli, agli ultimi,
a chi ha sbagliato e vuole ricominciare.
Rendimi puro di cuore,
limpido e trasparente, vero e sincero,
perché chiunque si possa fidare di me.
Spingimi a costruire la pace,
ad accogliere e non respingere
stranieri e diversi,
a edificare ponti e non muri.
Aiutami a reagire alla persecuzione
per motivi di fede con la fiducia
di chi segue i tuoi passi,
con l’amore di chi porge una verità
senza volerla imporre, con il perdono
di chi crede fino in fondo al suo valore.