L’immagine di Gesù completamente immerso nell’acqua del fiume Giordano dovrebbe restare impressa nelle nostre menti cristiane. Il figlio di Dio sposa completamente la condizione umana, s’impasta di terra pur venendo dal cielo, si sporca le mani nella vita quotidiana pur rimanendo giusto e integro davanti a Dio. Così china il capo di fronte a Giovanni Battista, il precursore, evidentemente convinto del fatto che il Messia non abbia bisogno di conversione. Invece il gesto «adempie ogni giustizia», cioè riconosce la necessità di accogliere e purificare l’immagine di Dio che è in Lui, per renderla totalmente visibile. La scena seguente ne è la conferma: i cieli aperti e la colomba sono i simboli del compiacimento di Dio, che riempie del suo Spirito colui che riconosce come Figlio. Il Dio rivelato da Gesù Cristo, infatti, ha proprio questo stile: si interessa alle questioni e alle sofferenze dell’umanità, s’immischia nelle faccende di questo mondo, si compromette in prima persona solidarizzando con i piccoli e i deboli. Lo fa perché sente sue le creature, non può abbandonarle. Lo fa con le caratteristiche indicate dal profeta Isaia: non vuole imporre la forza del potere, ma lo spirito del servizio; «non grida né alza il tono», convincendo con l’esempio di mitezza; «non spezza una canna incrinata» perché, fino all’ultimo, ha la pazienza e la delicatezza dell’amore.
Gesù non si limita a incarnare questo Dio. Chiede ai suoi discepoli di imitarlo. Così Dio si compiacerà e si riconoscerà anche in loro.
Forse non l’ho mai fatto, Signore,
ma oggi voglio ringraziarti per il mio Battesimo.
Quel giorno ricevetti il dono
di diventare cristiano.
Non lo scelsi consapevolmente,
ma ci pensarono i credenti della mia famiglia,
a partire dai miei cari genitori.
Fui bagnato da un’acqua viva
che avrebbe dissetato
mille occasioni della mia quotidianità.
Indossai un vestitino bianco,
abito (e invito all’abitudine) di un Signore
che avrebbe ridato vita e amore all’umanità.
Un briciolo d’olio sulla mia fronte
mi avrebbe fatto re, sacerdote e profeta
di ogni scelta buona che nasce da Te.
Sarebbe stata forza per la missione
di portare nel mondo la tua bellezza e la tua guida.
Una candela fu accesa per me dal cero pasquale.
Attinse dalla tua risurrezione
la luce che rende possibile la mia.
Mi furono consegnati un padrino e una madrina,
per accompagnarmi nella fede negli anni a seguire.
Pregarono per me le persone della comunità,
dandomi l’appuntamento per quando, cresciuto,
avrei interagito con ciascuno di loro.
Ma soprattutto ricevetti il tuo Spirito.
Non so quando imparai a seguire il suo Vento,
ma so che quando spiego le vele,
Lui mi conduce da Te.
DIO PADRE PRESENTA IL FIGLIO CHE CI SALVA NELLO SPIRITO
Gesù inizia la sua missione, chiedendo il battesimo a Giovanni Battista. È la scena dell’investitura messianica che vede protagonisti il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Gesù non ha bisogno del battesimo, ma inizia a portare su di sé i peccati dell’umanità. Per questo il Padre è contento di lui.
Domenica 8 gennaio alle 10.30
Martedì 10 gennaio alle 18.30
Domenica 15 gennaio alle 10.30
durante la celebrazione della Messa verrà ricordato don Fabio ad un anno dalla sua morte