Quanto bisogno di conversione c’è nel mondo! Giornali e TG quotidianamente mettono in evidenza la forza distruttrice del male. Gli esperti hanno calcolato che, dall’infanzia (2-3 anni) alla pubertà (14 anni), in media un ragazzo vede in tivù 12.000 omicidi e 100.000 episodi di violenza. Un profeta come Giovanni il Battista forse verrebbe definito anche oggi una voce che grida nel deserto. Eppure il suo appello è ancor più necessario: quali frutti stiamo coltivando? Quale strada stiamo seguendo? Quali valori stiamo scegliendo?
Un Dio che è padre di ogni essere umano, non può che desiderare convivenza pacifica, equità e rettitudine tra i suoi figli. E avrà un occhio di riguardo per gli umili e gli ultimi, momentaneamente più fragili e bisognosi degli altri.
In effetti, è proprio questa la conversione che viene chiesta a tutti: fare gesti e usare parole degne di Dio. Non basta – come ci fa capire Giovanni parlando dei presunti buoni discendenti di Abramo del suo tempo – saperci battezzati o rivendicare le nostre radici cristiane. Si tratta di mostrare la nostra fede con una vita concreta radicata nella giustizia, nell’accoglienza e nella generosità. È il mondo che vorremmo per i nostri figli e i nostri nipoti. D’altronde, non sono forse le generazioni che verranno le più umili e senza voce della terra? Non è per loro che è indispensabile preservare e custodire il pianeta e il suo stile di vita, affinché il futuro sia una possibilità e non un debito?
Insegnami, Signore,
a convertire la mia vita.
Mostrami ciò in cui sono in difetto,
chiamando per nome i miei sbagli,
e individuando dietro ai miei vizi
ciò che me li rende così cari,
nonostante i danni
che arrecano a me e agli altri.
Fammi sentire i lamenti silenti e accorati
di chi fa le spese dei miei errori,
di chi è ferito dalle mie parole,
di chi perde occasioni di vita
a causa delle mie omissioni.
Indicami gli spazi di miglioramento,
i propositi più necessari,
le strategie per sradicare dall’anima
i peccati più infingardi, malvagi e nascosti.
Fammi sentire la consolazione del tuo Spirito
e l’abbraccio del tuo perdono,
affinché non mi scoraggi
nel tentativo di essere un degno figlio tuo.
Alimenta di amore e determinazione
le mie scelte e i miei pensieri,
perché cammini sulla retta via.
Tu che sai guidarmi oggi e sempre,
e quando cedo o mi perdo
vuoi ancora amarmi
portandomi in braccio.
Prima di tutto ricordiamoci che la conversione è una grazia: nessuno può convertirsi con le proprie forze. È una grazia che ti dà il Signore, e pertanto da chiedere a Dio con forza, chiedere a Dio che Lui ci converta, che davvero noi possiamo convertirci, nella misura in cui ci apriamo alla bellezza, alla bontà, alla tenerezza di Dio. Pensate alla tenerezza di Dio. Dio non è un padre brutto, un padre cattivo, no. È tenero, ci ama tanto, come il buon Pastore, che cerca l’ultima del suo gregge. È amore, e la conversione è questo: una grazia di Dio. Tu incomincia a camminare, perché è Lui che ti muove a camminare, e tu vedrai come Lui arriverà. Prega, cammina e sempre si farà un passo in avanti. Chiediamo l’intercessione di Maria, l’Immacolata, perché “ci aiuti a staccarci sempre più dal peccato e dalle mondanità, per aprirci a Dio, alla sua parola, al suo amore che rigenera e salva”.