Tutti i Santi 1/11/2022
-Questa è la festa della bellezza di Dio che prende forma umana, una bellezza multiforme, perché sono infinite le espressioni di santità nella storia umana: non solo i 144000, segnati con il sigillo e riconosciuti ufficialmente, ma «una moltitudine immensa» incalcolabile «di ogni nazione, tribù, popolo e lingua». Pensiamo a quelli che il Papa chiama i santi della porta accanto, persone che conosciamo e incon-triamo durante la nostra vita, che vivono l’eroismo evangelico senza clamori né riconoscimenti particolari; pensiamo a tutti coloro che vivono una santità nascosta nei luoghi più dispersi della Terra.
-Abbiamo bisogno di riscoprire la bellezza di Dio, perché è la bellezza che ci attrae, mentre troppe volte nascondiamo questa bellezza sotto il velo spesso di regole, divieti, abitudini, formalismi, dottrine, lamenti, che più facilmente tengono le persone a distanza, alimentando un senso di noia e di pesantezza che con il Vangelo non hanno nulla a che fare.
-Certamente questa bellezza la vedremo risplendere pienamente quando Gesù Cristo si sarà manifestato, nella vita eterna, quando lo vedremo così come egli è, senza le nostre precomprensioni e sovrastrutture, senza il velo del peccato e delle logiche mondane. Sarà una grande gioia poter partecipare alla grande festa dei Santi nel cielo. Ma quei Santi, come noi, hanno camminato sulla terra, e in questa storia hanno mostrato al mondo la bellezza di Dio. Non dimentichiamoci di loro, cerchiamo di conoscerli, approfondiamo le loro storie di vita: questo ci farà bene e farà crescere in noi la nostalgia della bellezza di Cristo e il desiderio di manifestarla con la nostra vita di tutti i giorni.
«Vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente!».
-Quando Dio chiama non pronuncia semplicemente un nome, ma porta all’esistenza, porta all’essere quel che prima non si era. Chiamandoci figli di Dio ci ha fatti essere ciò che non eravamo, e lo siamo quindi realmente. Si tratta di un’operazione così intima e nascosta che il mondo non ci conosce nella nostra nuova realtà, perché non conosce neppure lui. Noi stessi facciamo fatica a vedere e riconoscere questa nuova natura, in noi e negli altri. Quando siamo stati battezzati, Dio ci ha chiamati figli di Dio, quindi santi come lui; ma quasi nessuno se n’è davvero accorto.
-Vorrei soffermarmi su una delle beatitudini che Gesù pronuncia nel Vangelo, nella quale si ripete questa espressione: «Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio». Dio chiama suoi figli coloro che operano la pace. È un argomento molto vicino a noi quello della pace. Cosa significa essere “operatori di pace”? Significa rendere presente con la nostra vita e le nostre scelte Gesù Cristo: è lui la nostra pace e solo da lui può venire la vera pace per il nostro mondo. Se rendiamo presente Cristo oggi compiendo opere di pace e di riconciliazione, quando lui si manifesterà saremo riconosciuti come figli di Dio.
-Essere operatori di pace non è la missione di qualche addetto ai lavori o di persone sensibili al tema che hanno tempo da perdere in manifestazioni di piazza: essere operatori di pace fa parte della nostra natura di figli di Dio!
-Se Cristo è la nostra pace, come cristiani rendiamo presente Cristo operando la pace in ogni luogo, condizione e relazione, vincendo il male con il bene e amando i nostri nemici.
-Come dice il profeta: «Come sono belli sui monti i piedi di colui che annuncia la pace». Che tutti noi possiamo essere portatori della bellezza di Dio, riflesso della sua santità: in questo troveremo la nostra felicità e tutti ci riconosceranno beati.