Solo chi ama può capire la misericordia. Sì, perché a volte la misericordia può portare a rinunciare a dare una punizione meritata, a privilegiare una pecora tra cento, a passare sopra all’equità e alla giustizia. La misericordia conduce il Signore Dio nell’Esodo a «pentirsi del male minacciato» per la grave infedeltà del suo popolo. La misericordia permette a San Paolo, che si definisce nella lettura di oggi «primo dei peccatori», di diventare un «esempio» per coloro che «avrebbero creduto in Gesù per avere la vita eterna». La misericordia spinge a festeggiare con tutti il recupero della pecora smarrita, della moneta perduta, del figliol prodigo, perché la gioia più grande non può non essere condivisa. Solo chi tiene immensamente a ciò che ama, come quel buon pastore o quel padre misericordioso, capisce che quel legame è più forte di ogni tradimento, quell’affetto è più forte di ogni incomprensione, quella voglia di ricominciare è più forte di ogni sbaglio. Solo chi ama profondamente sa leggere le ragioni di un peccato, e comprende il suo errore, pur senza giustificarlo. E solo chi è stato amato davvero può capire l’amore. Perché è il bene dell’altro a essere messo al centro, e viene prima di ogni considerazione sul suo passato e su ciò che è giusto. Solo chi capisce di essere perdonato, può perdonare davvero.
Dio, Padre misericordioso,
che hai rivelato il Tuo amore nel Figlio tuo Gesù Cristo,
e l’hai riversato su di noi nello Spirito Santo, Consolatore,
ti affidiamo i destini del mondo e di ogni uomo.
Chinati su di noi peccatori,
risana la nostra debolezza, sconfiggi ogni male,
fa’ che tutti gli abitanti della terra sperimentino la tua misericordia,
affinché in Te, Dio Uno e Trino, trovino sempre l
a fonte della speranza.
Eterno Padre, per la dolorosa Passione
e la Risurrezione del tuo Figlio,
abbi misericordia di noi e del mondo intero! Amen.
(san Giovanni Paolo II)
Quarant’anni dopo la sua morte il figlio di Giuseppe Taliercio, direttore del Petrolchimico di Porto Marghera sequestrato e ucciso dalle Brigate Rosse, conferma la misericordia che ha sempre accompagnato la sua famiglia, secondo l’insegnamento del padre che, nonostante i gravosi impegni professionali, trovava il tempo di dedicarsi ai bisognosi della città nella San Vincenzo. Sua madre ebbe a dire: «Quando qualcuno si meraviglia per il perdono che abbiamo concesso ai suoi assassini, rispondiamo in modo semplice: la strada del perdono, dell’amore e della bontà è l’unica che Pino ci ha insegnato. La pace è un grandissimo dono e ringraziamo il Signore che ce la offre e chiediamo a tutti di pregare perché l’uomo torni ad amare e a non odiare più». Antonio Savasta, che lo crivellò con 17 colpi di pistola, nei giorni del processo si rivolse proprio a lei: «Suo marito in quei giorni è stato pieno di fede, incapace di odiarci. Era lui che tentava di spiegarci quale era il senso della vita e io non capivo da dove prendesse la forza per sentirsi così sereno. Lo so, questo non le restituirà molto, ma sappia che dentro di me è la parola che portava suo marito che ha vinto. Anche in quei momenti suo marito ha dato amore; è stato un seme così potente che neanche io, che lottavo contro, sono riuscito a estinguere dentro di me».