Osservando la nostra società, definita «liquida» dagli studiosi, ha senso chiedersi a cosa è ancorata la nostra vita, a quali principi facciamo riferimento per prendere le nostre decisioni, e se la fermezza è ancora una virtù.
Di fronte a un bivio, le nostre scelte guardano alla convenienza personale o a quella di tutti? A ciò che pensa la maggioranza o a ciò che è giusto? All’immediato o al futuro?
Nel Vangelo di oggi Gesù può sembrarci troppo esigente, radicale, esagerato. Si rende conto che la sua strada sta diventando sempre più stretta, e non tutti saranno in grado di seguirlo fino in fondo.
È capitato anche a lui di sospendere le decisioni, di prendersi tempo per apprendere e comprendere, persino di cambiare opinione: è umano e saggio. Ma c’è un tempo in cui non si può più indugiare, perché c’è soltanto la possibilità di procedere o fuggire, di fare ciò che crediamo giusto oppure no.
Gerusalemme rappresenta l’ostacolo più grande per Gesù, eppure è proprio lì, nel cuore dell’Ebraismo, che dovrà testimoniare la verità: la fedeltà a Dio, l’amore ai nemici, la relatività delle cose di questo mondo.
Questo conduce alla vita piena, sconfinata, eterna, dove non ci sono più necessità e paure, dove Dio regna senza odio e ripicche, dove ognuno è amato per quello che è.
Ciò che amo
più dei tesori del mondo, più dei tesori del cielo,
più dei fiori ammirevoli sui bordi delle acque limpide,
più del mormorio della brezza
e del volo e del canto degli uccelli,
più dell’andirivieni delle onde
e del loro sussurro sonnolento,
più delle stelle, fiori d’oro sbocciati
nei sublimi campi dello spazio,
più dei lampi che il cuore del malvagio
scuotono a vivo richiamo,
più degli occhi celesti del bambino
che ride tra le lacrime,
più del Paradiso a cui anelo, ove m’aspetta il mio Dio,
più dei segreti della sua santa parola
che il cuore ascolta silenzioso,
più del suo sorriso e della sua grazia,
sfavillante in ogni luogo,
quel che amo, Signore,
quel che amo è la tua volontà.
(padre Charles de Foucauld)
DISCEPOLI “RIMPROVERATI”
Gesù si avvia decisamente verso Gerusalemme. Questa scelta comporta una scelta anche per i discepoli. Seguire il Maestro non vuol dire soltanto stare con lui, ma diventare come lui. Per questo il Signore diventa più esigente con chi vuole seguirlo. Le risposte secche e i rimproveri fanno parte del metodo educativo di Gesù, perché i discepoli capiscano con chi hanno a che fare e cosa è richiesto loro, senza sconti.
Insieme a Montovolo in preghiera
e in ascolto dei 50 anni di don Fabio Betti
0re 17.00 S. Messa in santuario
Ore 18 Ascolto di testi di don Fabio e
riflessioni sul suo stile di uomo e di prete
Ore 19 Cena preparata dagli amici di Montovolo
(offerta libera per il santuario)
Si chiede di segnalare la partecipazione alla cena con
un messaggio a Lucia +39 328 901 4532)
Chi ha bisogno di un passaggio per andare a Montovolo può lasciare in segreteria la richiesta entro il 28/06 con un recapito telefonico