Le letture di oggi sono piene di movimento: l’«andare e tornare» di Cristo, il «venire e prendere dimora» del Padre e del Figlio nell’anima dei discepoli, il «lasciare» la pace e il «mandare» lo Spirito Santo, nel Vangelo; l’invio dei messaggeri degli Apostoli nel libro degli Atti e il trasporto di San Giovanni sull’alto monte per mostrargli la nuova Gerusalemme risplendente della gloria di Dio. A partire dalle dinamiche della Trinità, nel regno di Dio nulla è statico, ripetitivo e scontato; tutto è in continua evoluzione e in incessante sviluppo.
Anche la comprensione della realtà è in continuo movimento. Il concilio di Gerusalemme, con la consapevolezza dell’assistenza dello Spirito Santo, snellì le norme giudaiche di fronte alle istanze dei pagani divenuti cristiani. Così come, in ogni tempo, lo stesso messaggio di Cristo venne declinato con nuovi linguaggi e strumenti. È il metodo sinodale, nel quale non è questione di voti e di maggioranze, ma di apertura allo Spirito che sa «insegnarci ogni cosa», ben sapendo che dobbiamo sempre crescere per essere memoria fedele del vero Cristo.
A livello personale avremo sempre bisogno di muoverci dal piano intellettuale al piano pratico, dalla fede creduta a quella vissuta, dal sapere le cose di Dio all’avere sapore delle cose di Dio. In tutta la vita sarà benedetto il nostro tentativo di fargli spazio, affinché Lui possa realmente prendere dimora in noi.
Passi il tuo Spirito, Signore,
come la brezza primaverile,
che fa fiorire la vita e schiude l’amore.
Passi il tuo Spirito come l’uragano
che scatena una forza sconosciuta
e solleva le energie addormentate.
Passi il tuo Spirito nel nostro sguardo
per portarlo verso orizzonti
più lontani e più vasti.
Passi nel nostro cuore
per farlo bruciare di passione
per il tuo Vangelo;
passi il tuo Spirito nelle nostre menti
per farvi fiorire pensieri fecondi.
Passi il tuo Spirito, Signore,
sulle nostre mani stanche
per rianimarle e rimetterle
gioiosamente all’opera.
Passi il tuo Spirito fin dall’aurora,
per portare con sé tutta la giornata
in uno slancio generoso;
passi all’avvicinarsi della notte,
per conservarci nella tua luce e nella tua grazia.
Amen
(padre Giovanni Vannucci)
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