L’amore smisurato
Per accogliere il Vangelo di oggi probabilmente dovremmo recarci all’alba d’estate su un monte, e contemplare i paesaggi circostanti. Dovremmo lasciarci scaldare dal sole e respirare a pieni polmoni ciò che la vita gratuitamente offre a ogni essere umano. Forse così comprenderemmo l’Altissimo, che è «benevolo verso gli ingrati e i malvagi». Sembra davvero smisurato l’amore che Gesù ci indica: evitare condanne e giudizi; dare senza contraccambio; perdonare i torti; benedire chi ci maledice; offrire l’altra guancia a chi ce ne percuote una; pregare e fare il bene per quelli che ci odiano. Un amore che alla nostra ragione pare eccessivo e persino ingiusto, oltre che piuttosto impraticabile. Già… non è facile comportarci così con i nostri familiari, figuriamoci con coloro che non conosciamo, che ci vengono dipinti come nemici, o che hanno mostrato odio nei nostri personali confronti! Ma, tornando a guardare l’amore misericordioso del Padre nostro (Padre di tutti), potremmo comprenderne e assumerne le scelte. Lui, che conosce ogni essere umano, le sue possibilità e la sua storia, ci chiede di osservare gli altri interrogandoci su ciò che faremmo o vorremmo al posto loro; ci chiede di ascoltarli davvero, senza pregiudizi e rancori; ci chiede di non essere troppo legati a ciò che è di nostra proprietà, perché prima o poi lo dovremo lasciare. Ci chiede di prepararci alle «misure» del mondo di Dio, perché lì lui ci attende per l’eternità.
BEATA LA FAMIGLIA
Beata la famiglia il cui Dio è il Signore e che cammina alla sua presenza.
Beata la famiglia fondata sull’amore e che dall’amore fa scaturire atteggiamenti, parole, gesti e decisioni.
Beata la famiglia aperta alla vita, che accoglie i figli come un dono, valorizza la presenza degli anziani, è sensibile ai poveri e ai sofferenti.
Beata la famiglia che prega insieme per lodare il Signore, per affidargli preoccupazioni e speranze.
Beata la famiglia che vive i propri legami nella libertà, lasciando a tutti autonomia e crescita.
Beata la famiglia che trova il tempo di dialogare, svagarsi e fare festa insieme.
Beata la famiglia che non è schiava della televisione e sa scegliere programmi costruttivi.
Beata la famiglia in cui i contrasti non sono un dramma, ma palestra per crescere nel rispetto, nella benevolenza e nel perdono vicendevole.
PER I MIEI NEMICI
Dio onnipotente, volgi la tua misericordia
su tutti coloro che mi vogliono male e
che mi hanno fatto del male;
e concedi che le loro colpe insieme alle mie colpe
possano trovare ravvedimento e rimedio
per l’aiuto di tutti quei mezzi così lievi,
pietosi, amorevoli,
che sa trovare la tua infinita sapienza,
e che le nostre anime siano insieme salve in Paradiso,
e insieme vivano e amino in eterno con te e i tuoi santi.
Gloriosa Trinità, per l’amara Passione
del nostro dolce Salvatore Gesù Cristo. Amen.
(san Thomas More)
PER IL PROPRIO AVVERSARIO
La sua felicità mi rattrista. Ebbene,
tu ponilo stabilmente in essa.
Tutti lo ammirano e lo lodano. Che sia sempre più
ammirato e lodato.
Prendi le mie mani e costringile ad applaudire
la sua ascesa.
Dirò il bene che ha fatto e tacerò il male che conosco.
Accogli, Signore, la sofferenza da questa lotta
della volontà contro il cuore cattivo
(padre François Varillon sj)
VANGELO VIVO
Le riviste di tendenza lo definiscono «il prete più anticonformista d’Italia». Eppure, don Marco Pozza ha il numero di telefono del papa e con lui ha realizzato varie trasmissioni televisive. L’ha conosciuto come cappellano del carcere di Padova, luogo in cui mai avrebbe pensato di svolgere la sua missione. Poi un giorno, a Roma, ha sostituito un sacerdote per una messa e si è sentito chiamato dai volti dei detenuti. «Era come se mi dicessero: ci hai sempre giudicato, siamo dei falliti e moriremo qui, ma ci hai mai incontrati veramente?». Confessa di aver imparato molto da loro in questi anni: «Non esistono persone cattive, ma persone che hanno sbagliato. Nessuno è perduto se trova qualcuno che gli si siede vicino e scommette su di lui. Non pensavo ci fosse tanta vita in un luogo che collegavo alla morte: la realtà ha molta fantasia».