-Il Natale è la festa delle promesse compiute, dell’incontro tra ciò che la parola annuncia e ciò che gli occhi vedono. Sono davvero belli i piedi del messaggero che annuncia la pace, ma se poi questa pace non la si vede realizzarsi, quel-la promessa si trasforma in un’illusione. Se invece le senti-nelle alzano la voce e gridano di gioia nel vedere realizzata la promessa, allora i piedi del messaggero sono ancora più belli, e tutta la sofferenza dell’attesa viene dimenticata, perché è molto più grande la gioia dell’incontro tanto sospirato.
-Facendosi carne e venendo ad abitare in mezzo a noi, il Verbo di Dio, Gesù, ha compiuto le promesse dei profeti. Dio, infatti, aveva parlato molte volte e in diversi modi per mezzo dei profeti, ma ultimamente ha parlato a noi per mezzo del Figlio. Non una parola vuota, ma una parola fatta carne, perfettamente realizzata e visibile.
-Questa parola è venuta per il mondo, ma il mondo non l’ha accolta, perché il mondo si nutre di altre parole, promesse non realizzate, illusioni di felicità, di benessere, luci che si accendono e si spengono, che non servono ad illuminare ma solo ad attirare l’attenzione su di sé, ad abbagliare e ad ingannare le sentinelle che vegliano nella notte.
-Ma a quanti l’hanno accolta e l’accolgono, questa parola ha dato il potere di diventare figli di Dio, di essere generati di nuovo, di essere nel mondo testimoni di questa parola compiuta. In noi il mondo incontra sia dei messaggeri che delle sentinelle, perché noi annunciamo non quello che non vediamo, ma quello che abbiamo visto e toccato di persona.
-Qualcuno ci ha annunciato la pace e la salvezza, noi l’abbiamo vista realizzata in loro e abbiamo gridato di gioia perché tutti potessero vederla; così noi stessi siamo diventati messaggeri del Vangelo.
-Il mondo oggi festeggia ciò che non ha visto, anzi, cerca di nascondere a tutti ciò per cui festeggia! Ci invita a gioire senza un motivo, coprendo con la luce delle vetrine, con la corsa ai regali e con la staffetta estenuante di pranzi e cene lo sguardo sulla realtà, fingendo che tutto vada bene. Come cristiani siamo chiamati oggi più che mai ad essere messaggeri e sentinelle, con la bocca, gli occhi e le orecchie bene aperti: la bocca per annunciare il Signore che viene, gli occhi per guardare alla realtà concreta nella quale vuole prendere dimora, le orecchie per accogliere la parola di Dio che in noi vuole farsi carne.
-Questo Natale ci trovi, come Giovanni Battista, testimoni della luce, quella vera, che illumina ogni uomo e che porta la vita di Dio in mezzo alle rovine di Gerusalemme, in questo mondo ormai incapace di attendere e sperare. Testimoni consapevoli di non essere la luce, ma che l’hanno vista davvero e la vogliono portare nella vita di tutti.