Il secondo innesto di Papa Francesco nell’intervento all’Azione Cattolica è il più lungo e riveste una duplice funzione: liberarci dai nostri timori e delle nostre paure e aprirci una strada praticabile. Ascoltiamolo: «In effetti, quello sinodale non è tanto un piano da programmare e da realizzare, ma anzitutto uno stile da incarnare. E dobbiamo essere precisi, quando parliamo di sinodalità, di cammino sinodale, di esperienza sinodale. Non è un parlamento, la sinodalità non è fare il parlamento. La sinodalità non è la sola discussione dei problemi, di diverse cose che ci sono nella società… È oltre. La sinodalità non è cercare una maggioranza, un accordo sopra soluzioni pastorali che dobbiamo fare. Solo questo non è sinodalità; questo è un bel “parlamento cattolico”, va bene, ma non è sinodalità. Perché manca lo Spirito. Quello che fa che la discussione, il “parlamento”, la ricerca delle cose diventino sinodalità è la presenza dello Spirito: la preghiera, il silenzio, il discernimento di tutto quello che noi condividiamo. Non può esistere sinodalità senza lo Spirito, e non esiste lo Spirito senza la preghiera. Questo è molto importante».
Lo stile sinodale – dice il Papa – non è solo discussione, non è solo maggioranza, non è solo convergenza pratica su scelte pastorali, ma un evento spirituale, un’azione dello Spirito Santo nel cuore della Chiesa, fatto di preghiera, silenzio e discernimento. Basterebbero questi elementi per dirne il carattere di evento eucaristico, ecclesiale e spirituale! L’espressione più famosa è quella di Crisostomo e ricorre nel commento al penultimo salmo del salterio. Definisce l’essere stesso della Chiesa: «Chiesa è il nome del convenire e del camminare insieme» (Ekklesía gár systématos kaí synódou estìn ónoma, Ex. in Psalm. 149,2; PG 55,493). Questo mette in luce il duplice aspetto della sinodalità, il “convenire” (liturgico) e il “camminare” (evangelizzante). Il primo dice il rapporto della Chiesa con la liturgia eucaristica, sorgente della communio. Il secondo la modalità evangelica e fraterna con cui la communio si attua nel “camminare insieme”. Potremmo dirlo in forma semplice: la comunione senza la sinodalità resta un cuore senza un volto; e viceversa: una sinodalità senza Spirito può ridursi a una forma di retorico populismo.