-Se dovessimo indicare il tempo di Avvento con un segnale stradale, dovremmo usare “Lavori in corso”. Emerge dalla Parola di Dio un senso di attesa operosa, il senso di urgenza per un’opera che deve essere compiuta. Non dobbiamo inventarla o progettarla noi, non dobbiamo trovare i mezzi necessari per compierla, perché a tutto questo ci pensa Dio stesso. Noi siamo chiamati a lavorare per affrettarla, spinti dal desiderio di vederla inaugurata. È come quando ci sono dei lavori per fare un ponte: quel ponte permetterà non solo a noi di andare dall’altra parte, ma anche a quelli dall’altra parte di venire da noi. Il ponte deve collegare noi a Dio.
-Questa opera, che Dio ha iniziato e che desideriamo vedere compiuta, è dentro di noi e si chiama “conversione”. Giovanni Battista va nel deserto e battezza nel fiume Giordano proprio perché si realizzi quest’opera. Proprio nel luogo dove il popolo di Israele, dopo 40 anni di cammino nel deserto aveva varcato il confine della Terra promessa, Giovanni invita a rifare lo stesso percorso. La Terra promessa è Dio stesso, e per raggiungerla occorre ascoltare la voce di Dio nel deserto della nostra vita e lasciarsi immergere di nuovo nelle acque del nostro Battesimo.
-La parola “conversione” è centrale, e noi oggi vogliamo lasciarla risuonare prendendola sul serio. Questa conversione, dice il Vangelo, è condizione per il perdono dei peccati. Finché non sentiamo l’esigenza e l’urgenza di questo perdono, noi siamo fuori dalla volontà di Dio e la nostra è una fede vuota, esteriore, inutile.
-Riprendendo immagini del libro di Isaia, ma anche di altri profeti, il Vangelo descrive cosa sia quest’opera di conversione: «Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri». Il Signore viene verso di te con grande potenza, per ricolmarti di gioia e per farti partecipare del suo trionfo sulla morte, per spogliarti delle vesti del lutto e della tristezza, per liberarti di ciò che ti toglie dignità e bellezza. Lui però non ti raggiungerà se tu non glielo permetterai, se non preparerai ogni giorno la strada che lui ha aperto verso di te. Il Signore non può liberarti se tu non lo vuoi davvero. Ma se tu disponi il cuore e le intenzioni a desiderare di incontrarlo e a fare la sua volontà, allora vedrai compiersi in te dei veri miracoli, ciò che tu disperi di compiere con le tue sole forze.
-«Ogni burrone sarà riempito»: quei vuoti spaventosi di senso, le tristezze, la sfiducia in te stesso, la disperazione di fronte al male… tutto sarà colmato dall’amore di Dio, che farà di te una nuova creatura, gioiosa, ricca di fede, speranza e carità, forte per affrontare le prove più dure della vita, capace di amare il tuo nemico e di vivere il perdono come misura piena della giustizia.
–«Ogni monte e ogni colle sarà abbassato»: l’orgoglio, la vanità, la superbia che ti impediscono di amare l’altro senza giudicarlo; tutte quelle tendenze all’egoismo da cui ti sembra di non poterti liberare, il Signore le cancellerà e ti renderà umile e povero in spirito per accogliere la sua Parola, come Giovanni.