-L’anno liturgico della Chiesa si conclude con la festa di Gesù Cristo re dell’universo, come per ricordarci che, alla fine di tutto, i poteri di questo mondo si riveleranno dei finti poteri, perché il potere, la gloria e il regno saranno dati a lui per sempre, come proclama il profeta Daniele.
-Questo annuncio della gloria finale di Gesù è molto importante, perché rivela in che direzione va la storia. Ma può non bastarci: noi desideriamo che Cristo regni oggi sul mondo, mentre Gesù stesso dice che il principe di questo mondo è il diavolo. Lo vediamo drammaticamente: il male sembra vincere su tutto. Quando satana tenta Gesù nel deserto, gli offre tutti i regni di questo mondo e la loro gloria, perché – dice – sono suoi e li dà a chi vuole. Ed è vero: chi esercita il potere in questo mondo se vuole mantenerlo deve scendere a compromessi con il maligno. Così capita spesso che le persone ricche, famose, potenti siano schiave della ricchezza, della fama e del potere; e che le persone che non hanno tutto questo possano ottenerlo più facilmente cedendo alle logiche del male: la violenza, l’inganno, la prepotenza.
-Dov’è la forza e il regno di Gesù Cristo in questo mondo? Questa è la domanda che tanti cristiani si fanno e per qualcuno è motivo di scandalo. È la domanda di Pilato di fronte a Gesù, presentato a lui per essere condannato a morte. Davvero tu sei un re? Dove sono i segni del tuo potere, i tuoi sudditi, i tuoi possedimenti? Sei un uomo inerme, povero, abbandonato da tutti. Ti manca persino la libertà!
-Gesù risponde: «Il mio regno non è di questo mondo». Il mio regno non risponde alle logiche di potere umane. Se così fosse, avrei avuto un esercito schierato in mia difesa.
-Io sono re non perché sono libero di fare quel che voglio, cosa che per il mondo è il valore assoluto. Se tu Pilato de-cidessi di liberarmi, io non me ne andrei di qui. Io sono re perché libero gli altri.
-Gesù è «Colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue». In questo sta il suo vero potere: nell’essere colui che ci libera dalla schiavitù più grande, quella con cui i poteri di questo mondo ci controllano e ci rendono dipendenti. Non sta in fondo qui la grande libertà di Gesù? Nel saper tacere di fronte a chi ha potere di vita e di morte su di lui pur potendo dimostrare la propria innocenza? Dice Gesù nel Vangelo che «la verità vi farà liberi». Gesù è libero perché ha il potere della verità. Non ha bisogno di giustificarsi o di difendersi. Non ha bisogno di possedere dei territori e dei sudditi. Lui regna sui cuori, e i suoi sudditi sono coloro che ascoltano la sua voce; non schiavi, ma liberi, perché vivono nella verità del Vangelo.
-La questione sul regno di Gesù non sta dunque in lui, ma in noi. Se Cristo non regna ancora in questo mondo è per-ché gli uomini non vivono nella verità del Vangelo; perché io e te preferiamo lasciarci governare da altri re e da altri poteri. Così a volte ci troviamo a lamentarci del male che abbiamo attorno ma non facciamo nulla per liberarci dal male che abbiamo dentro. Gesù è un re che non si impone: chi si impone è perché non ha la forza della verità e quindi non può lasciarmi libero.
Venga il tuo regno, Signore: la tua verità ci renda liberi.